L’ex negozio nato Brooks Clothing stores, diventato Brooks Brothers, è pronto a partecipare alla prima sfilata ufficiale, con il lancio delle camicie icona

Le invenzioni del gruppo, dalla camicia button down a quella che non si stira (no iron), sono diventate marchio di fabbrica quando non pezzi da museo (il MoMa di New York le ha inserite nella lista dei 111 «Modern item» della moda, assieme, fra gli altri, ai Levi’s 501, la coppola, i capri pants e lo Speedo). Ora l’ex negozio nato Brooks Clothing stores, diventato Brooks Brothers e dal 2001 di proprietà dell’industriale Claudio Del Vecchio, è pronto a far sfilare i suoi capi, per la prima volta nella storia, a Firenze. L’occasione sono i 200 anni del creatore di abiti confezionati d’America, che ha incarnato lo spirito degli studenti rivoluzionari (Flatiron oltre a essere palazzo e quartiere a New York era un modo degli universitari di differenziarsi stirando le giacche), ma anche quello dei presidenti d’America, clienti fissi dell’azienda (40 su 45).
Il défilé a Palazzo Vecchio, il 10 gennaio 2018, in occasione di Pitti Immagine Uomo, «è preludio», dicono dall’azienda, «di eventi e iniziative speciali in tutto il mondo». Il clou, ad aprile, a New York, ma nulla trapela.

Le sue parole

«Il nostro anniversario segna una tappa significativa non solo per Brooks Brothers, ma per l’industria della moda», spiega Claudio Del Vecchio (nella foto), presidente e a.d. di Brooks Brothers. «È un momento per celebrare 200 anni di tradizione e al tempo stesso di innovazione».
L’ex merceria di New York da oltre un miliardo di dollari di fatturato (circa un miliardo di euro) ha insegnato a progettare icone e non solo. «In quanto iconico, il marchio è diventato portatore di un’immagine degli Stati Uniti e dato prova di una grande capacità di aggiornamento di un sistema che da piccolo è riuscito a industrializzasti creando il prototipo e l’esempio della moda americana», spiega Raffaello Napoleone, amministratore delegato di Pitti Immagine. «Siamo felicissimi che Brooks Brothers abbia scelto Firenze e Pitti Uomo per iniziare i festeggiamenti di un anniversario così importante. Senza contare che l’Italia per le linee alte è da sempre storico fornitore del brand».

I motivi

Tra le svolte importanti di Brooks Brothers ci sono, oltre al reshoring (il rimpatrio delle produzioni) sia negli Stati Uniti, sia nella Penisola, per abiti e accessori, anche i progetti ispirati ai millennial. A partire da negozi lifestyle, come a New York dove ha aperto un bar a marchio, più omnicanalità e una moda pensata per tutta la giornata. «A differenza dei colleghi che si vestono a puntino per andare in ufficio alle 9 e tornare alle 5, i giovani vanno al lavoro pensando direttamente a uscire la sera», spiegava la scorsa estate Guy Voglino, vice president men retail global merchandising per Brooks Brothers.
Rispettando le leve del marketing, Brooks Brothers resta poi un marchio per tutti: «Le camicie hanno fasce di prezzo variabili, le location dei negozi (700, ndr), da New York a Sydney, sono strategiche e offrono un’esperienza a tutto tondo della marca», sottolinea Napoleone.