Sarà Parigi la meta prescelta per la sfilata di Louis Vuitton, con lame, frange, donne tigre e luccichii a farne da padrona
Lame’ e frange, donne tigre e luccichii, la Cina e l’oro, una rutilante e teatrale moda colorata, perfino esagerata: siamo sulla passerella di marmo nero di Louis Vuitton, lo sfondo e’ una tenda da circo e ci sono anche tre tigri imbalsamate.
I dettagli
Le prime modelle sono domatrici, in sottovesti di catenella o di frange in perline colorate. C’e’ la giacchina cinese con alamari, ci sono i vestiti longuette in maglia di lurex con obi di paillettes a contrasto. Tutto luccica, anche il completino con pendagli e culotte, l’abito da tigre in raso nero e oro o quella da zebra con cappa coordinata, perfino il tailleur pantaloni con disegno di giraffa, e pure le frange di vetro sui tacchi dei sandali.
La spiegazione
E’ il ‘Camp Style’ citato da Marc Jacobs per spiegare questa sua collezione. Per chi non lo sapesse, si tratta di quel gusto, nominato per la prima volta nel 1909, che rasenta il kitsch e che connota un’estetica teatrale, esagerata, luccicante, molto da ‘middle class’ che vuole apparire ricca. Lo stilista americano ha deciso di farne il leit-motiv della sfilata, usando il cattivo gusto in chiave chic, si potrebbe dire snob. Ci sono anche gli Anni 70, proprio per quella voglia di lurex e di colori, di animali ricamati in paillettes, di spacchi sulle gonne longuette, molto sexy e comunque molto diverse dalle larghezze strette in vita da Anni 50 di cui sono piene le attuali vetrine della griffe ammiraglia del gruppo Lvmh. Va infine notato che non si tratta, stavolta, di una sfilata che punta soprattutto sugli accessori, anche se e’ inevitabile citare la nuova borsetta molto classica, da portare anche come pochette, in pelli preziose e colorate.