Macy’s studia nuovi modelli di negozi per sopravvivere alla concorrenza dell’e-commerce. Negli scorsi giorni, l’insegna simbolo dello shopping americano ha annunciato la chiusura di 125 punti vendita nei prossimi tre anni. Di questi, 29 verranno dismessi già quest’anno. I tagli all’organico riguardano 2mila persone (il 10% circa dei dipendenti totali), la sede centrale di Cincinnati verrà chiusa e l’headquarter di Macy’s si sposterà a New York, in Herald Square, dove arriverà probabilmente anche il polo direzionale dell’e-commerce, oggi situato in California. L’obiettivo di Macy’s è ‘risparmiare’ 1,5 miliardi di dollari (circa 1,4 miliardi di euro) entro il 2022. Le chiusure riguardano per lo più spazi all’interno di mall, in Stati e città non strategici dal punto di vista turistico. Di contro, sono previste nuove aperture per le insegne off-price di Macy’s Backstage e Bloomingdale’s The outlet. La strategia di crescita di Macy’s punta ora sull’upgrade degli store che restano in portfolio, con strategie di marketing mirate e investimenti in tecnologia. Il gruppo lancerà inoltre un nuovo format di vendita, Market by Macy’s, che prevede negozi di dimensioni più ridotte e fuori dai centri commerciali. La società starebbe valutando il numero di magazzini necessari in ciascun Paese per rifornire i propri negozi fisici e, separatamente, per le vendite online.