Accenture analizza gli acquisti effettuati sui social network, che oggi ammontano a 492 miliardi di dollari ma che entro il 2025 raggiungeranno 1,2 trilioni di dollari. La crescita, di quasi tre volte superiore, deriverà dai Millenials (nati fra il 1980 e il 2000) e dalla Generazione Z (i nati dopo il 2000), che in quel momento rappresenteranno il 62% delle spese effettuate su portali e app social.
Il panel
Lo studio Accenture si basa sulle risposte di oltre 10 mila acquirenti online cinesi, indiani, brasiliani, americani e britannici. Poco meno del 60% del panel si dichiara propenso a consumare prodotti di marchi di piccole o medie dimensioni attraverso i social network piuttosto che attraverso portali di vendita dedicati.
Mancanza di fiducia
E questo soprattutto per mancanza di fiducia, che rappresenta il primo ostacolo allo sviluppo delle vendite sui social network, così come in passato era accaduto per l’e-commerce. Più della metà dei consumatori intervistati si dichiara infatti preoccupata per la sicurezza o per il possibile rimborso del proprio acquisto. Timore confermato da chi effettivamente compra sui social e indica le politiche di restituzione, rimborso e cambio come gli elementi che necessitano di miglioramenti.
Il tempo trascorso sui social
“La pandemia ha mostrato quanto le persone utilizzino i social come porta di ingresso per tutto ciò che fanno online, e cioè dalle notizie all’intrattenimento passando per la comunicazione – spiega Robin Murdoch, Global Head of Software and Platforms di Accenture – Il tempo sempre maggiore trascorso sui social riflette l’importanza nella nostra vita quotidiana di queste piattaforme che stanno ridisegnando il modo in cui le persone comprano e vendono, e offrono nuove opportunità, esperienze agli utenti e nuovi flussi di reddito”.
Nel 2025 i prodotti più ricercati, acquistati e consumati attraverso i social network nel 2025 arriveranno dai settori moda (per il 18% del mercato), elettronica (13%), elettrodomestici (7%), prodotti di bellezza e cosmetici. I Paesi in via di sviluppo risultano più aperti di altri all’acquisto tramite i social network. I consumatori cinesi, indiani e brasiliani si aspettano dai social che propongano loro idee e valutazioni di potenziali acquisti, mentre americani e britannici si aspettano prezzi interessanti e sconti. Emerge infine un divario generazionale: i giovani consumatori si affidano ai loro coetanei e influencer, mentre i più grandi preferiscono quei dispositivi che rendono più sicuri gli acquisti e migliorano i rapporti con i marchi.