Parigi è l’ultima fermata del fashion month e le sue prime collezioni fanno già sognare
Paris Fashion Week 22
Dopo New York, Londra e Milano, è il momento che la moda illumini Parigi, e viceversa, con la Paris Fashion Week 22. Le sfilate e le presentazioni delle collezioni Primavera/Estate 2023 sono in programma dal 26 settembre al 4 ottobre 2022. Il calendario della Fédération de la Haute Couture et de la Mode lascia davvero sognare ad occhi aperti con 107 super brand tra top e new talent. Michele Franzese Moda ha selezionato chi nei primi giorni ha già lasciato il segno e creato le nuove attesissime tendenze. Scopriamole insieme.
Saint Laurent
Il fashion show di Anthony Vaccarello per presentare la Saint Laurent Spring Summer 2023 è stato davvero uno spettacolo in tutti i sensi. A cominciare dalla scelta di una location suggestiva e affascinante come i Jardins du Trocadéro con sullo sfondo una romantica Torre Eiffel: una cornice incredibile per una sfilata. Le luci soffuse che appena illuminavano le fontane e la statua/logo YSL hanno accompagnato elegantemente tutta la presentazione. Le collezioni di Vaccarello, da quando nel 2016 è diventato direttore creativo di YSL, stupiscono una dopo l’altra e questa si prepara davvero a diventare tendenza. Modelle altissime e su tacchi altrettanto alti hanno sedotto il pubblico sfilando in avvolte silhouette lunghissime: l’abito lungo in una forma quasi tubolare, ma pronto ad esaltare tutte le forme, è il protagonista assoluto di questa collezione, in jersey (con una colorazione elegante che spazia tra verde bottiglia, inchiostro, bordeaux, senape, caramello, oro, nero) ma spesso anche trasparente ed è stato accompagnato dal ricorrente trench di pelle o cappotti doppiopetto con spalle oversize, sempre lunghissimo. Creazioni che fondono gli anni 80 di Grace Jones con gli anni 30 di Martha Graham, avvolgendo spettatori e modelle, in un mondo fatto di sensualità e mistero, che guarda anche ad uno stile un pò futuristico a metà strada tra Blade Runner e Matrix. I capi sono iconici e non potrebbe esser diversamente. Vaccarello sa come far cristallizzare le sue collezioni al suo pubblico e trasformarli per indispensabili must have. Una perfetta fusione tra il minimalismo di Vaccarello e la sensualità di YSL.
Balmain
Un altro grande show e lezione di alta moda è quello organizzato da Olivier Rousteing, direttore creativo di Balmain, che ha portato in scena allo stadio Jean Bouin di Parigi oltre 100 look con una grande diversificazione creativa tra ispirazioni di marmi e pitture rinascimentali e barocche e una selezione haute couture dall’estetica raffinata e contemporaneamente primordiale. La prima parte della collezione infatti si concerta su silhouette dominate da stampe barocche e abiti scultura costruiti con grande esperienza sartoriale. La seconda parte focalizzata sulla haute couture ha affascinato tutti con abiti complessi, costruiti con intrecci e drappeggi dalle forme e volumi non regolari evocando allo stesso tempo lusso e primordialità evocata anche dalle stampe fuoco. Il gran finale poi è stato uno dei camei più ben riusciti durante una sfilata: l’iconica ed eterna Cher ha fatto emozionare tutti quando è salita in passerella in tutto il suo splendore dei suoi incredibili 76 anni indossando un body scollato e una tuta aderente. Sulle note del suo grande successo, Strong Enough, ha chiuso lo show sfilando abbracciata con il suo amico Olivier Rousteing. Un momento molto emozionante di questa Paris Fashion Week 22.
Off-White
L’eredità di Virgil Abloh continua a essere viva e ben presente nel mondo dell’alta moda. Ibrahim Kamara, direttore creativo del marchio nominato da Andrea Grilli, lo ha dichiarato infatti esplicitamente quando dopo il fashion show di ieri sera ha affermato che: “Si tratta di celebrare lui – Virgil – e la sua eredità”. Questa collezione Off-White spring/summer 23 è stata nelle prime fasi del suo processo creativo concepita proprio da Virgil prima della sua prematura scomparsa nel 2021. Il team creativo guidata da Kamara si è basato proprio sull’idea originale per guidarla fino alle sue fasi finali. Lo spettacolo è cominciato con la proiezione di una coreografia su un grande cubo posto al centro della passerella. I ballerini tutti dipinti di blu hanno cominciato ad anticipare uno dei colori trainanti della collezione. Una volta svelata la band musicale sul tetto del cubo hanno cominciato a sfilare i modelli. Lo sguardo al futuro, capacità tipica di Virgil, si evince fin dal primo outfit femminile, a metà strada tra Blade Runner e Star Wars, un mini dress in pelle con stivali cyborg alti oltre il ginocchio. “Virgil pensava sempre al futuro…Era quasi in un altro universo.” Ha continuato ad affermare Kamara. L’ombelico è sempre esposto da un ampio foro circolare su quasi tutti gli abiti femminili mentre per i maschili viene evocata l’anatomia muscolare da evidenti cuciture a spirale o da chiare stampe in tessuto della forma dell’addome o del petto, quasi come se fosse un’armatura greca. Il concetto di armatura permane in abiti che sembrano quasi militari costruiti con dei giubbotti antiproiettili. Ci sono anche ossa stampate su un abito intero. Post modernità e post umanità. La sartoria punta molto sull’effetto incompiuto con elementi tagliati, semicostruiti, cuciture in evidenza e sporgenti. Anche in questa collezione non manca l’elemento del cappuccio come quello di elaborati colletti che arrivano a coprire la bocca anche con elementi decorati come dei veri e propri cyborg.