Big name e designer new generation. A Parigi la moda torna ad essere show in una Fashion Week più fisica
Una ricca passerella
77 show organizzati tra 42 sfilate e 35 presentazioni, ecco i numeri della Parigi Fashion Week 2022 dedicata al menswear autunno/inverno. La manifestazione prova a lanciare un messaggio di ottimismo orientandosi ad una massiccia proposta di eventi in presenza adottando un linguaggio decisamente più fisico rispetto l’edizione precedente cavalcando quello che dovrebbe essere, si spera, l’eco finale del nuovo picco pandemico causato dalla variante Omicron. Parliamo ora di chi tra i grandi marchi presenti ha emozionato con stile. Dries Van Noten. La sua ultima collezione punta a una esibita varietà in cui l’abito va sentito oltre che indossato “Si tratta di divertirsi di nuovo”, si legge nelle note dello show, “toccare, baciare le persone, esplorare il proibito, vivere spensierati” assaporando esperienze reali. Y/Project ha sorpreso tutti con uno show in cui indumenti guidati con fili metallici flessibili e maglioni e abiti con scollature intrecciate, mostravano una variazione apparentemente infinita delle possibilità di indossarli. Walter Van Beirendonck rispetto le sue precedenti collezioni si è allontanato dal suo solito color blocking e si è concentrato su schemi di colori monocromatici e strutture articolate. Utilizzando vari tessuti con le stesse tonalità ha creato nuovi look che hanno visto leggero neoprene-come materiale costruito in un modo che ha dato un effetto simile a quello di pelle di coccodrillo con la sua texture lucida. Un focus importante è stato dato alla spalle come parte del corpo essenziale. Yohji Yamamoto con make up e hair style ispirati al mondo di Tim Burton, trucco bianco e pomposi capelli scolpiti con polvere grigia, ha giocato nella sua collezione sull’idea della silhouette. Gli abiti con cuciture e orli esposti citano inoltre l’estetica dell’era dickensiana inglese attraverso il personaggio di Artful Dodger. Rick Owens presenta “Strobe” con copricapi luminescenti ispirati a Dan Flavin e all’Antico Egitto proponendo di guardare al futuro con mistero e senza alcun riferimento al metaverso: “Non è forse vero che tutti i ragazzi vogliono essere ricordati come un mago eroico in piedi su una scogliera con in mano una torcia?” ha dichiarato al termine dello show. Paul Smith reinterpretando i codici più puri del British style guida con la sua collezione in un viaggio omaggio all’interno della più alta cinematografia d’autore degli anni ’30 e ’40 fino agli anni ’60 e ’70. Cappotti, bomber e montgomery, pantaloni a linea dritta, maglioni in mohair a stratificati con contrasto: tutto evoca un ritorno nostalgico a quel mondo vintage del cinema d’autore. Dior in occasione della Parigi Fashion Week 2022 celebra il 75° anniversario della Maison con uno show del direttore creativo Kim Jones che si cimenta nel dare corpo alle tecniche di sartoria maschile britannica con quella dell’haute couture francese. Un’esaltazione di tutti i simboli che Christian Dior aveva nel cuore: la rosa, i fiori, le stelle e le catene, catene che tornano in versione accessori. Tra le novità il lancio della collaborazione con Birkenstock con i sandali slipper con ricami floreali e nel tipico grigio tanto caro a Monsieur Dior. Nel debutto di Nigo alla direzione creativa di Kenzo si parte dal 1970. L’anno in cui è nato Nigo ma anche l’anno in cui il signor Kenzo Takada ha tenuto la prima sfilata. Una reinterpretazione del vintage attraverso Kimono e berretti oversize con ricamo 1970, Baschi e stampe mix & match. E poi un tripudio di fiori di papavero, margherite e di ciliegio: è la primavera di Kenzo. Non mancano alla Parigi Fashion Week 2022 due “incursioni” al femminile. Paco Rabanne che stupisce con una collezione sensuale in cui il contrasto è una scelta narrativa. Un viaggio dagli anni ’90 al futuro in cui le modelle, eroine reali e virtuali, indossano maglie tra maculato e paillettes, corpetti su abiti iper femminili, spalline a palloncino o le iconiche maglie metalliche unite a ricchi e perfetti ricami artigianali. Provocazione, sensualità, amore, gioco le parole chiave. Alaïa celebra invece con Pieter Mulier la bellezza. Abiti lunghi di velluto, bianco, nero e nude sono le scelta padrone e jeans stravaganti vaporosi e voluminosi che ricorda le gonne spagnoleggianti di Azzedine.