Lo stile visionario di uno tra i più geniali interpreti della moda del ‘900. L’avanguardia di Paco Rabanne ha rivoluzionato la Moda proiettandola nel futuro
Ci sono alcuni personaggi che riescono a imprimere un segno di riconoscimento nella Storia e che riescono anche ad arrivare ad influenzarla, e quando si parla dell’alta Moda, si rientra pienamente nella Storia, essendo la Moda intimamente connessa a fenomeni di natura sociale, culturale ed economica. Il personaggio in questione è una vera icona della Moda e le sue idee, le sue innovazioni hanno attraversato gran parte del ‘900 e sono entrate poi nel nuovo millennio e la loro eredità continuerà a durare nel tempo fin quando si parlerà di Stile. Il personaggio di cui parliamo oggi è appunto uno tra quelle poche e grandi icone della storia della moda, stiamo parlando di Francisco Rabaneda Cuervo, in arte Paco Rabanne.
Le origini
Chi era Paco Rabanne? Francisco nasce il 18 febbraio del 1934 nei Paesi Baschi, nella cittadina di Pasajes. Il contesto in cui viene al mondo non è per niente dei migliori: la guerra civile spagnola è in pieno svolgimento e il padre del futuro stilista, un colonnello repubblicano, viene giustiziato dai Franchisti. Ha 3 anni Francisco quando scappa con la madre in Francia. La moda ce l’ha nel sangue, nel dna. La madre infatti era una sarta dell’atelier a Donostia di Cristobal Balenciaga segue il grande couturier a Parigi. Francisco studia all’Ecole Nationale des Beaux-Arts della capitale francese, diventa architetto e poi illustratore per Dior, Givenchy e Charles Jourdan. Continuerà a lavorare per 10 anni per la più importante azienda di cemento armato francese, professione che lascerà un segno nella sua identità stilistica. Comincia a realizzare gioielli per Givenchy, Pierre Cardin, Courrèges, e lo stesso Balenciaga.
Paco Rabanne
È il 1966 quando Francisco cambia pelle ed evolve in Paco Rabanne decidendo di esordire nel mondo dell’alta moda con una sua maison. Il suo ingresso è provocatorio e contiene in nuce la sostanza stessa della sua grande capacità visionaria innovatrice. In una parola: Avanguardia. Paco Rabanne presenta così la sua prima collezione all’Hotel Georges V di Parigi. Una collezione di soli dodici abiti, “Les 12 robes importables”, i 12 abiti importabili, realizzati con materiali, e soprattuto con idee, decisamente in contrasto con la moda tradizionale: usa il metallo, la plastica e l’alluminio. Delle sculture più che abiti, sculture che scatenano critiche ma anche grande interesse della stampa. Non erano abiti pensati appunto per essere indossati, erano stati disegnati e ideati, dalla sua grande abilità di artigiano, per mostrare al mondo le nuove possibilità espressive della moda attraverso la ri-sperimentazione totale della texture. Ma non basta, per la prima volta nella storia Paco Rabanne decide di far sfilare le modelle con la musica in sottofondo. Ed ecco in una sola occasione un’altra innovazione colossale per cui tutto il mondo ringrazia Paco Rabanne, senza di lui, senza il suo genio, la colonna sonora come parte fondamentale de fashion show sarebbe ancora percepita come un’innovazione, quando invece oggi è tradizione. Paco è già una star ed è così che nel 1968 disegna i costumi di Barbarella, il film di Roger Vadim con protagonista Jane Fonda che recita nella parte di un’eroina molto sexy in giro nello spazio: benvenuto al “couturier galattico”.
Lo stilista metallurgico
È il 1969 e Paco Rabanne disegna la “collezione 1969” tutta incentrata sull’estetica tecnologica e futuristica di quel periodo, siamo nell’anno dell’allunaggio. I suoi look guardano direttamente al futuro, la sua sarà una sfilata iconica che entrerà nella storia tra capi a specchio, stivali metallici e la prima borsa 1969, realizzata da una serie di dischi d’acciaio e anelli di metallo. Diventerà subito un oggetto cult, sperimentata con diversi materiali, e indossata da da Brigitte Bardot e Françoise Hardy. Questa borsa è passata alla storia anche per un famoso commento di Coco Chanel: “Non è un couturier. È un metalmeccanico”. Ma ormai l’avanguardia di Paco Rabanne aveva affascinato tutti; il Design Museum di Londra ha selezionato proprio la borsa 1969 tra le 50 borse che hanno cambiato il mondo.
Avanguardia
La sperimentazione di Paco Rabanne non si esaurisce nel mondo della moda. È stato tra i primi a entrare nel mondo della rete digitale, il primo a portare la moda in internet e a usare la nuova rete per determinare il grande successo nelle sue sperimentazioni olfattive. I profumi di Paco Rabanne hanno fatto la storia come il suo 1 Million, con il flacone a forma di lingotto d’oro. Nel 1999 lo stilista lascia la maison, tornò poi a dedicarsi al disegno con una sua mostra personale nel 2005 a Mosca. Dal 2013 Julien Dossena ha preso in mano le redini di Paco Rabanne e le sue collezioni 2018 e 2019 sono un omaggio all’estetica disco-futuristica delle origini. Noi di Michele Franzese Moda non possiamo che celebrare questo grande genio della moda e concordare con quanto espresso dalla sua Maison: “La Maison Paco Rabanne desidera onorare il suo visionario stilista e fondatore, scomparso oggi all’età di 88 anni. Tra le figure più importanti della moda del XX secolo, la sua eredità rimarrà una costante fonte di ispirazione. Siamo grati a Monsieur Rabanne per aver fondato il nostro patrimonio d’avanguardia e per aver definito un futuro di possibilità illimitate”. Francisco Rabaneda Cuervo si è spento il 3 febbraio all’età di 88 anni, Paco Rabanne non morirà mai.