We can be heroes. Parte David Bowie e da N.21 mai soundtrack potrebbe essere più azzeccata per descrivere l’erotismo emancipato della spring-summer 2020 firmata Alessandro Dell’Acqua. “Ho voluto una sfilata co-ed con le collezioni femminile e maschile perché mi interessa dare un’unità narrativa alla mia idea di moda – spiega lo stilista -. Credo che la moda sia un concetto unico e globale che solo chi indossa gli abiti che ne sono espressione la personalizza, cioè la rende dal proprio genere e le trasferisce la propria personalità”.

“La prima ispirazione di questa collezione è un senso di erotismo che si emancipa dalle espressioni esclusivamente sessuali e diventa un mezzo per parlare con il corpo – prosegue Dell’Acqua – ed ecco perché ho disegnato abiti uguali per la donna e l’uomo, senza cadere nella trappola no-gender ma facendo incontrare i due generi, femminile e maschile, nell’intreccio continuo delle referenze e delle linee, dei volumi e dei tessuti”. In pedana è un diluvio di fiori e pastelli. Ma la palette cromatica si tinge anche di verde, nocciola ed ecrù. Ci sono i look maschili con giacche dai revers XL e il nylon stampato che forma abiti paracadute, le camicette in cady coi colletti alti chiusi dietro al collo con fiocchi lunghi. E poi ancora i bermuda di cotone e le gonne in chiffon plissé, le camicie in pelle e i maglioni maschili spalmati con i cristalli.
Capi che si compongono e scompongono all’occorrenza, come l’incredibile abito in chiffon che perde le maniche e diventa sottoveste o ancora le gonne plissettate metà in pelle e metà in chiffon. Il maschile che sta sul femminile e viceversa. Ai piedi dominano tacchi scultura cubici e stivaletti maschili a punta. In mano, borsette a busta micro e macro. Pratiche e leggere.