La galleria di arte contemporanea esibirà da oggi fino al 25 ottobre le nuove opere dei due designer nella mostra America too
La Gagosian gallery ha dato il via oggi ad «America too», la mostra di arte contemporanea che metterà in luce nuove opere di Takashi Murakami e Virgil Abloh, il fondatore di Off-White, e che avrà luogo nella sede di Beverly Hills fino al 25 ottobre.
L’artista e il designer hanno dato vita a una collaborazione su differenti media, realizzando dipinti a strati, sculture di grandi dimensioni e la fusione dei rispettivi stili e marchi, oltrepassando i confini di moda, arte e cultura popolare.
Nel suo lavoro, Murakami attinge da fonti diverse come la pittura classica giapponese, la sottocultura otaku, l’arte occidentale, il cinema hollywoodiano e l’hip-hop. La sua vasta produzione artistica si riversa nella moda, nel cinema e nei brand, superando le divisioni consolidate tra alta arte e cultura popolare.
Virgil Abloh invece, che ha studiato architettura, ha da sempre un linguaggio capace di sconfinare tra moda, progettazione, performance e prodotti di consumo, spesso sfidando e analizzando i sistemi estetici esistenti e la loro distribuzione.
Il suo marchio di street-couture Off-White c/o Virgil Abloh, fondato nel 2013, combina infatti la sartoria convenzionale con riferimenti più sovversivi, mentre il suo ruolo di direttore artistico dell’abbigliamento maschile di Louis Vuitton mette il suo attuale lavoro di designer in più stretto dialogo con le collaborazioni di Murakami con Vuitton, iniziate nel 2002.
In mostra ci sono opere che intrecciano i codici stilistici dei due creativi.
Le frecce del brand Off-White di Abloh sono sovrapposte all’iconico fiore arcobaleno di Murakami, alle tele stenciled e alle immagini di Mr. Dob, il personaggio creato da Murakami e ispirato ai manga.
Le contaminazioni giungono fino all’Autoritratto da giovane (1623) di Bernini, che si dissolve in un turbinio psichedelico di colore, in cui tracce di Mr. Dob trasformano la silhouette giovanile dell’artista barocco. Una serie di sculture diventano sovradimensionate, lucide e quasi sanguigne.
«C’è un’idea di supremazia nel mondo dell’arte, ovvero che le belle arti siano quelle con lo status più alto. La mia collaborazione con Virgil sta cercando di creare qualcosa completamente al di fuori di questa cornice», ha commentato Murakami.