Boom di presenze, grandi sfilate, la Milano Fashion Week torna a splendere

La moda che entusiasma

Si conclude oggi la settimana della moda in una Milano che oltre confermarsi capitale della moda italiana conquista sempre più preferenze da tutto il mondo. Un calendario ricchissimo, tornato ai livelli pre-Covid, con 68 show, 104 presentazioni e 30 momenti collaterali. La Milano Fashion Week 22 con le sue sfilate per le collezioni donna per la Primavera-Estate 2023 ha fatto registrare un vero e proprio boom di presenze favorendo un indotto economico di rilievo tra alberghi, b&b, ristoranti e altri servizi. Carlo Capasa, presidente della Camera della Moda Italiana ci aveva visto giusto quando all’inaugurazione aveva dichiarato: “Ormai siamo tornati quasi a livelli pre Covid. Questa stagione è particolarmente entusiasmate, con tante persone che vogliono tornare dal vivo a vedere cosa succede a Milano. Ci sono meno addetti ai lavori dalla Cina ma alcuni giornalisti importanti si sono registrati per vedere le sfilate dal vivo a Milano. Al ritorno dovranno poi fare la quarantena ed è ammirevole che abbiano deciso di essere comunque presenti. Abbiamo buyer e giornalisti da tutto il mondo, arrivati dal Giappone, dalla Corea, dagli Stati Uniti, da tutta Europa, dai Paesi arabi. Sarà una fashion week entusiasmante e piena di persone. In città tutto è fully booked”. Le cifre del comparto moda poi parlano chiaro: il fatturato previsto per il 2022 è di 92 miliardi di euro, nel 2019 era di 90, e l’export salito a quota 73 miliardi. Tra le tantissime maison e top brand che hanno sfilato noi di Michele Franzese Moda abbiamo selezionato per voi le affascinanti proposte destinate a diventare trend di Etro, Philipp Plein, Jil Sander, Msgm. Ecco la Milano Fashion Week nei nostri highlights.

ETRO

Il debutto di Marco de Vincenzo alla guida di Etro era attesissimo e la sua sfilata Primavera/Estate 2023 non ha deluso neanche un pò. Il creativo nominato direttore a giugno si è dimostrato all’altezza delle aspettative testimoniando inoltre grande coerenza tra scelte stilistiche personali e dna del brand proiettandolo però l’heritage Etro oltre le “obbligate” nostalgie in una nuova visione eccentrica ma essenziale. “In questi pochi mesi che hanno separato l’annuncio della mia nomina dal mio debutto come direttore creativo di Etro mi sono chiesto che cosa fare per la prima collezione. Mi sono affidato anche alla mia gioia di essere qui e di fare un lavoro che amo. E si è verificato un miracolo di energia positiva. Così ho deciso di liberarmi dal passato del marchio, non per rinnegarlo ma per non farmi condizionare: mi è venuto spontaneo di dare una mia interpretazione di Etro che nasce come azienda tessile e ha nei tessuti e nella ricchezza tessile le sue origini. Così nella collezione non c’è il paisley perché Etro è molto di più di quello, è ricchezza di patterns e di simboli. Allora ho cercato un nuovo linguaggio proprio attraverso i simboli e vi ho inserito le mie passioni: quali di esse voglio portare con me in questa collezione? Oggi c’è la gioia dell’inizio”, così ha dichiarato de Vincenzo all’inizio della Milano Fashion Week. Il nome scelto per la sua collezione è ETROPÌA ed è un viaggio tra realtà e immaginazione alla ricerca della propria individualità. Marco ha giocato con tessuti presi dagli archivi della maison insieme alle modernissime plastiche riciclate. Il suo è un guardaroba composto da forme asciutte, pezzi essenziali ma con un’elaborata ricerca decorativa. “È una collezione che ho fatto dentro di me, credendo nel mio intuito e fidandomi della mia percezione.” Ha sfilato una maglieria coloratissima, pantaloni trasparenti, stampe con maxi frutti e uccelli tropicali, abiti degradé, pantaloncini, camicie maschili, minigonne, cargo in denim e reggiseni lussuosamente realizzati.

PHILIPP PLEIN

“Questo spettacolo parla di sesso, tofu e rock ‘n’ roll”, ha dichiarato Philipp Plein all’apertura della sua sfilata per celebrare il ritorno del marchio in passerella per la prima volta dal COVID-19 e continuando ha descritto la sua collezione primavera/estate 2023: ”È una collezione da rockstar per un marchio da rockstar…e cos’è una rockstar? Qualcuno che può fare tutto ciò che vuole. La collezione ha mantenuto le promesse di Plein ed è stata decisamente rock:  giacche e pantaloni in stile biker ultra borchiati, denim strappati o ricoperti di decorazioni, mini dress con fulmini ricamati in cristalli, cristalli che hanno dominato la scena distribuiti sapientemente tra tutte le altre creazioni, ma anche maglie, giacche e shorts riaperti da stampe che sono dei veri e propri tatuaggi.

JIL SANDER

La pioggia sulla passerella allestita nel parco Forlanini non ha fermato la sfilata per la collezione primavera/estate 2023 di Jil Sander. In scena, tutti accompagnati da semplici ombrelli grigi, i modelli e le modelle hanno sfilato mostrando le idee dei due direttori creativi Lucie e Luke Meier. Una collezione in cui “lui” e “lei” sembrano unirsi e fondersi in un progetto stilistico comune. Il Minimalismo assoluto e destrutturato tipico del brand viene arricchito da ricami e decorazioni di strass e cristalli, piume e frange. I look proposti da Jil Sander sono abiti rigorosamente monocromatici costruiti intorno una silhouette ampia, modellata appunto da entrambi i sessi. Un taglio molto semplice da cui ricavare poi elaborazioni più eccentriche come pantaloni cargo in raso di seta o abiti da sera con paillettes e scarpe da ginnastica. Una palette cromatica che va dal bianco al nero passando per delicatissime nuance di crema, beige, rosa, e un giallo quasi invisibile. Decisamente il messaggio chiave è quello della sintesi.

MSGM

“Forever, Always…”, Massimo Giorgetti per la sua collezione primavera/estate 2023 ha scelto di raccontare come lui stesso ha affermato di “un romanticismo non convenzionale, tenero ma anche graffiante, per questo ho esplorato un’idea di donna molto intensa, in cui i due aspetti si intrecciano naturalmente. C’è candore e c’è magnetismo, c’è purezza ma anche sexiness”. Ed ecco quindi comparire in passerella una donna-sposa in versione molto Pulp perché, continua il direttore creativo, “Il matrimonio è una celebrazione della voglia di stare insieme e di divertirsi, della gioia di vivere e non c’è niente di più MSGM di questo! La classica estetica matrimoniale viene completamente ridisegnata e deconstestualizzata per assumere nuovi significati. Il tulle bianco è di una texture ultra trasparente, con lingerie in bella vista, e si posa su jeans destrutturati, tute super aderenti di pizzo bianco compaiono sotto camicie decorate da fiocchi e lacci, mini dress cut out, il tutto è decisamente punk e piace.