Scopriamo le più belle sfilate dei primi 3 giorni della sfilate Milano Fashion Week p/e 2024
Milano Fashion Week p/e 2024
L’evento tanto atteso, la Milano Fashion Week Uomo primavera estate 2024, ha preso il via! Scopriamo le più belle sfilate dei primi 3 giorni della sfilate Milano Fashion Week p/e 2024 e le grandi novità dei top brand che Michele Franzese Moda ha scelto di raccontare per voi. Ecco a voi un recapito della Milano Fashion Week Day 1/3:
Day 1
1017 ALYX 9SM
Matthew M. Williams ha presentato una collezione primavera estate 2024 che incarna il suo raffinato gusto estetico puntando all’armonia tra piano estetico e funzionale. La sfilata di 1017 ALYX 9SM ha trasmesso il messaggio della community del direttore creativo in modo diretto e incisivo. La collezione uomo per la primavera estate 2024 si caratterizza per un guardaroba strutturato, con capi dal taglio sartoriale reinterpretati in chiave urbana. Pantaloni e giacche senza maniche in pelle trattata si alternano a maglioni traspiranti realizzati con sperimentazioni knitwear. Il tutto viene completato da robusti stivali e scarpe basse realizzate in collaborazione con Vibram. La pratica creativa di Matthew M. Williams si basa sull’assemblaggio e l’aggiunta di elementi distintivi nella sua collezione. Questi elementi, fedeli al linguaggio del marchio, vengono rivisitati e rinnovati su una silhouette slanciata e funzionale. Il risultato è un daywear fresco e audace che armonizza perfettamente funzionalità ed estetica, il tutto senza sforzo apparente.
DSQUARED2
Dean e Dan Caten concepiscono la moda come una festa che si svolge nella residenza di un country club di Palm Beach. Ma anche come un set in cui il film da girare è quello di una vita che abbraccia la sensualità, con la presenza di Rocco Siffredi. La collezione Dsquared2 co-ed per la primavera/estate 2024, presentata attraverso una sfilata allestita in un set decisamente evocativo “narra di un’eleganza di classe, un mondo che abbraccia moda, città e campagna, con motivi psichedelici che esprimono un’essenza snob e raffinata. È anche innegabilmente sensuale, o meglio, sessuale”, dichiarano Dean e Dan Caten, alternando le loro parole dietro le quinte nell’atmosfera festosa che segue la sfilata. Il doppio senso si nasconde dietro ogni angolo e capo d’abbigliamento. La minigonna e la giacca rosa in tweed evocano ricordi di un completo su misura, così come il tweed compone una giacca e bermuda per gli uomini. Rocco Siffredi incarna un doppio senso vivente, un uomo dello spettacolo e dell’azione, nonché imprenditore, che cammina sulla passerella con una giacca blu, jeans e una maglietta rossa con l’iscrizione VIP (che, sussurrano nella sala, può significare persona molto importante o pene). Anche il classico maglione da tennis presenta strisce trasparenti sui lati, strategicamente posizionate per rivelare l’incavo laterale dei muscoli addominali prima di svelare il motivo a sei pack (spesso definito “tartaruga”). Mentre inizia a suonare il successo senza tempo di Donna Summer, capiamo che c’è un tocco di snobismo all’interno di questa residenza di Palm Beach.
LARDINI
Per il recapito della Milano Fashion Week Day 1/3 non poteva mancare il marchio tutto italiano: Lardini. Lardini Uomo primavera estate 2024 è un emozionante viaggio nel fascino e nelle atmosfere del Nord Africa. Un’esplorazione nell’anima di un uomo che abbraccia il suo passato e si apre al futuro. La collezione primavera estate 2024 prende ispirazione da elementi primordiali, evocando l’atmosfera di un deserto immaginario che dona suggestioni cromatiche e forme a una silhouette slanciata, essenziale ma ricercata in ogni dettaglio: dai preziosi bottoni gioiello ai fili d’oro che attraversano i tessuti delle camicie e le superfici delle raffinate giacche da sera, illuminate come le stelle punteggiano la notte nel Sahara; dalle calzature che richiamano la comodità delle babouche – realizzate in collaborazione con Lidfort – agli inaspettati gioielli pendenti che assumono la funzione di talismani. Le suggestioni estetiche sono volutamente frastagliate, narrando una storia che richiama il dandismo degli anni ’30, lo chic hollywoodiano degli anni ’40 e le proporzioni affusolate degli anni ’70, ma reinterpretate con una solida volontà di cambiamento. La scintilla iniziale scaturisce da un onirico e indistinto viaggio nel Nord Africa, ispirato al romanzo “Il tè nel deserto” di Paul Bowles, successivamente trasposto nel film di Bernardo Bertolucci, senza però ricorrere a riferimenti folkloristici o riproduzioni letterali. Una scrupolosa ricerca delle finiture, un impegno per la perfezione in ogni dettaglio, in un equilibrio tra sobrietà e audacia, tra linee semplici e dettagli ricchi, per un’eleganza senza ostentazione. Il trench, vero capo-icona della stagione, si distingue per la sua fluidità sorprendente grazie a tessuti speciali che creano effetti di paglia, texture cangianti e motivi tridimensionali, come nella maglieria monocolore arricchita da un elegante motivo a zigzag. Il colore attraversa una gamma di tonalità bianche, avorio, baby blue, fino al verde oasi, rosa tramonto, sabbia, beige dorato, abbracciando infine il palissandro e concludendosi nel total black. Lardini ha festeggiato la presentazione della collezione primavera estate 2024 con una grande festa presieduta dai rinomati DJ internazionali Henri Bergmann e Patrice Baumel, presso la suggestiva location della Triennale.
Day 2
MSGM
La collezione MSGM Uomo primavera estate 2024 rappresenta un momento di crescita per Massimo Giorgetti, il fondatore e anima del marchio. “È una collezione estremamente personale, nata dal mio viaggio in Tanzania, dove ho amato fotografare l’alba, quel momento in cui il sogno si interrompe e un nuovo giorno ha inizio. Ho scattato le foto con il mio cellulare e le ho successivamente riprodotte sui capi, alcune sono diventate stampe, altre sono state realizzate tramite lavorazioni jacquard. Credo sia un momento di crescita personale e una riflessione sulla stessa crescita”. Massimo Giorgetti sfida gli stereotipi del designer, ispirandosi a un viaggio che dà vita alla nuova collezione. Attraversando la Tanzania e immortalando l’alba, crea una linea che racconta la sua crescita personale e quella del marchio. L’arte della sartoria e i colori dell’aurora si uniscono in un “sogno fuoristrada”, con giacche sartoriali dal taglio leggermente oversize sulle spalle e lunghe sui fianchi, simili a cappotti. Il marchio stesso sta crescendo, aprendosi anche a un pubblico che va oltre le percezioni attuali del brand. Anche il designer, Massimo Giorgetti, si allontana dalle aspettative del suo pubblico. La sua voglia di crescere è evidente nel racconto della collezione nel backstage. Non ha timore di citare lo stereotipo del designer che si ispira a un viaggio in un Paese esotico e poi crea la sua collezione basandosi su ricordi, suggestioni e temi etnici del luogo. In modo sorprendente, Giorgetti non teme di sfidare questo cliché e lo afferma senza esitazione, senza mezzi termini. Anzi, afferma: “Volevo che fosse evidente, anche in modo deciso, perché non è il momento di essere indecisi. Credo che stiamo attraversando un periodo molto difficile”. Da qui la scritta “Duro” sul visiera della cappelliera e sul jeans ricamato in nero su nero, con una sfida palese al doppio significato. Ma perché “duro” e “durezza”? Per affermare posizioni e punti di vista, ovviamente. La collezione presenta completi in jacquard con giacche ampie e pantaloni sartoriali dal taglio largo, ma anche completi in cotone sfrangiato che ricordano le striature delle zebre, come le stampe che richiamano i pattern degli animali da pascolo che si incontrano nelle pianure africane. Le foto del sole che sorge all’alba, timido ma radioso nei suoi colori, caratterizzano T-shirt, pantaloni e canottiere, trasformando l’armadio in una savana. “Le visioni notturne svaniscono e altre visioni prendono forma: è la natura che si svela nel suo aspetto più puro, mentre meraviglie si materializzano, sfumando i confini tra realtà e immaginazione”, conclude Giorgetti. Un romanticismo poetico e colto, affascinato dall’Africa, ma al contempo consapevole che, anche nel mondo della moda, o si cresce o si rimane fermi.
EMPORIO ARMANI
Giorgio Armani si lascia ispirare dalla forma del fiore di ginkgo biloba per creare una collezione sorprendente dal sapore zen, calma e tranquilla, che incarna l’essenza di un uomo realizzato e senza conflitti. E per completare il tutto, svela anche le divise per gli atleti olimpici di Parigi 2024. È davvero sorprendente come Giorgio Armani intraprenda un viaggio verso il Sol Levante, non fisicamente, ma attraverso i ricordi e il profumo delicato del ginkgo biloba, per dar vita alla collezione Uomo Emporio Armani primavera estate 2024. È noto quanto Armani ami il Giappone e come abbia assimilato lo spirito zen e l’estetica pulita, lineare ed essenziale che si distacca dalle forme convenzionali e dalle complessità dei volumi, tutto ciò che non appartiene alla quiete dell’occhio e dell’animo. Sorprendente è anche la sua capacità di stupire con la sua linea cadetta, amata da lui e che ha rivoluzionato la moda degli anni Ottanta con l’Aquilotto e i jeans. E sorprende la sua abilità nel gestire proporzioni che non appartengono alla visione occidentale in cui è nato, cresciuto e ha contribuito a definire negli ultimi cinquant’anni. Giacche che si abbottonano lateralmente o sovrapponendo un lato sull’altro con un laccetto, bluse che si drappeggiano su un lato del collo, camicie lunghe come tuniche che svolgono la funzione di trench o si adattano sotto i gilet, uscendo come le tuniche dei monaci animisti. Il fiore a forma di ventaglio, lavorato in jacquard, invade le superfici delle giacche, mentre intagli floreali decorano il davanti dei capi. La collezione trae ispirazione proprio dal fiore, una pianta con una storia di 250 milioni di anni, capace di adattarsi ai tempi e agli ambienti. Il ginkgo rappresenta simbolicamente eleganza e resistenza, metafora di uno stile contemporaneamente tempestivo e senza tempo, come riportato nelle note della collezione, che riflette la coerenza della storia di Armani. “Coerenza significa essere in grado di evolversi rimanendo fedeli a se stessi. In questa collezione si avverte un vago esotismo che mi è caro, con un gusto per le forme che si adattano al corpo, ma l’espressione è nuova: dinamica, sintetica, contemporanea.” È qui che risiede la metafora di Giorgio Armani e della sua moda, che consente escursioni in campi molto diversi.
KITON
Kiton svela la nuova collezione Uomo SS24. Eleganza, precisione e continuità prendono il centro della scena nella nuova collezione primavera estate 2024 di Kiton per uomo. Rinomato per l’eccellenza nella sartoria italiana, Kiton ha creato una gamma di capi semplici, puliti e impeccabili, pensati per consentire agli uomini di abbracciare l’estate rimanendo fedeli a se stessi. Casual ed elegante. Kiton estende ora il suo sguardo oltre il suo DNA profondamente radicato e riconoscibile, sinonimo di giacche classiche, completi e camicie che sono diventati il loro marchio distintivo. Il marchio si concentra su una selezione che trova un equilibrio tra casual ed elegante, mantenendo al contempo una connessione fluida tra passato, presente e futuro – una ricerca incessante dei materiali assolutamente migliori. Filati di lusso provenienti dal mondo della maglieria, i migliori tessuti per camiceria in lino e cotone, e nylon giapponese con finiture speciali per giacche imbottite mostrano non solo la versatilità dei capi progettati per soddisfare ogni esigenza, ma anche un’elasticità dinamica che ci ricorda la costante ricerca di cambiamento e sfumature della moda. Radicato nella tradizione. Dai polo in cashmere e lino super leggero a giacche casual sovrapposte a felpe, dai panciotti in camoscio a maglioni in lana fresca che sfuggono alla rigidità imposta dalla tradizione, la collezione trasforma il concetto di completo. Giacche jacquard leggere, con il motivo ‘K’ invertito, e maglioni in cotone-lino in tonalità di beige e verde smeraldo ridefiniscono la sartoria moderna. Notevoli sono le apparizioni di giacche imbottite in nylon reversibili con fodere in cashmere, così come gli abiti in lino, che rappresentano la punta di diamante della collezione, in varie combinazioni affascinanti. Dalle camicie ai completi, questa collezione transita senza sforzo da mezza giornata in spiaggia a una vibrante serata di aperitivi e cene accompagnate da effervescenza e gioia. Dalle vivaci polo verdi a motivi geometrici arancioni e bianchi, che ricordano i capolavori di Paul Klee e Philippe Malo, la collezione cattura intensi toni di blu chiaro che riflettono il mare e i cieli limpidi di agosto, così come il rosso carminio intenso di una giacca in lino ultra morbido. La collezione è una testimonianza di semplicità e pulizia, incarnando la qualità e la ricerca che Kiton ha sempre perseguito per gli uomini che sanno esattamente chi vogliono essere. Eleganza, precisione e continuità sono più di semplici parole chiave nella nuova collezione uomo di Kiton: sono i principi guida che plasmano ogni capo. Con un impegno incrollabile per l’artigianato e un occhio per il dettaglio, Kiton continua a ridefinire la moda maschile, offrendo un mix senza soluzione di continuità tra sofisticazione senza tempo e stile contemporane. Impossibile non parlarne per il nostro recapito Milano Fashion Week Day 1/3.
BRIONI
Brioni sorprende con la presentazione della sua collezione estiva, ambientata su una terrazza all’ultimo piano di un grattacielo con affaccio su Milano. L’intera collezione è dedicata alla leggerezza, offrendo un approccio sartoriale rilassato sia nella vestibilità che nella costruzione. Volumi più ampi e spalle svuotate caratterizzano i capi, esprimendo l’interpretazione informale di Brioni nell’abbigliamento formale, senza compromettere la perfezione della lavorazione. La stessa attenzione sartoriale ai dettagli si riflette anche nell’abbigliamento sportivo e casual, con blazer sartoriali, field jacket, spolverini, trench, blouson e bomber, insieme a camicie e polo. Durante le serate, la leggerezza si trasforma in una delicata luminosità sulle giacche da sera, caratterizzate da colletto a scialle in seta e revers a lancia in jacquard. La fluidità ispira anche una selezione di capi disegnati appositamente per le donne, tra cui blazer, pantaloni e camicie, oltre a trench, cappotti senza maniche, giacche da sera e abiti lunghi che traggono ispirazione direttamente dall’abbigliamento maschile, utilizzando gli stessi tessuti e colori.
Day 3
ETRO
A conclusione del nostro recapito Milano Fashion Week Day 1/3 troviamo l’iconico Etro. Marco De Vincenzo celebra il suo primo anno alla guida del rinomato marchio milanese presentando una collezione che testimonia un costante scambio tra lui e la storia del brand, con simboli nelle stampe e nei tessuti preziosi. Attraverso l’introduzione di nuove immagini unite a quelle classiche, De Vincenzo porta un nuovo bagliore a ETRO. La collezione primavera estate 2024 per l’uomo nasce da questa profonda riflessione: ETRO ispira De Vincenzo e, a sua volta, De Vincenzo gli dona nuova vita. Un “Uomo Nuovo” trae vantaggio dalla natura stessa di ETRO, che rappresenta un affascinante intreccio di tessuti, privo delle restrizioni delle tradizionali costruzioni, e si nutre della tradizione della fluidità. “Girando per la mia città natale, Messina, sono inciampato in una vecchia libreria e ho trovato una copia di un antico libro, Iconologia, di Cesare Ripa. Questo repertorio seicentesco è ricco di immagini allegoriche che raffigurano virtù, qualità e vizi”, afferma De Vincenzo. A questo punto, De Vincenzo collega immediatamente le allegorie del libro alla collezione dell’Uomo ETRO: i capi d’abbigliamento devono corrispondere a quelle allegorie. Idealmente, ma anche una citazione iconografica è appropriata, da inserire su una casacca. E così, arrivano gli Augurio Buono, la Bellezza, L’Eternità, la Lussuria, la Tenacità, che come figure dei Tarocchi si mostrano sui pannelli centrali delle casacche realizzate con tessuti brillanti, stampe e jacquard tipici di ETRO. Le giacche, che non aderiscono al corpo, le camicie stampate, i jumpsuit in seta con fantasie, i lunghi soprabiti jacquard indossati su canotte beige e pantaloni con pieghe, le camicie bowling in seta con lo stesso disegno dei jacquard, le giacche con rever ampi che creano una scollatura sul davanti, il lurex utilizzato per creare camicie e canotte, le felpe realizzate con lana a punto tappeto, i cardigan che rappresentano un sole (nel salone c’è un richiamo al sole di Olafur Eliasson o una citazione dei Tarocchi). Insomma, una collezione dedicata a un uomo che non prende troppo sul serio la formalità, che si libera dalle limitazioni imposte dalla sacralità del guardaroba maschile e si prende il tempo per capire ciò che indossa.