Due recenti studi sul mondo della moda e e del lusso focalizzano l’attenzione sulle nuove frontiere del luxury e sull’andamento del settore calzaturiero
New frontiers
Nel 2022, le imprese del settore luxury dovranno fronteggiare non solo la nuova ondata pandemica ma anche gli aumenti nei prezzi delle materie prime e dell’energia. Uno studio Deloitte sulle nuove frontiere del lusso evidenzia come la pandemia ha spinto le aziende a compiere mosse audaci nella creazione di nuove linee di business e nello sviluppo delle proprie strategie digitali, come ad esempio l’ingresso del lusso nel mondo degli NFT, che rappresentano l’opportunità di verificare l’autenticità e la proprietà di un articolo, fattore importante per combattere la contraffazione, e che consentono l’accesso al mondo del metaverso come nel caso del gaming, dove attraverso la creazione di skin per gli avatar dei videogiochi è possibile coinvolgere le generazioni più giovani, dalla Gen Z alla nuova Generazione Alpha.
Footwear
Il settore calzaturiero italiano a fine 2021 dovrebbe essere cresciuto del 16,2 per cento rispetto al 2020, secondo le elaborazioni del Centro Studi di Confindustria Moda diramate da Assocalzaturifici. Il gap principale, secondo lo studio, è tra il mondo delle griffe (che regiastrano un ottimo andamento e hanno già recuperato i livelli pre-pandemia) e il mondo delle realtà italiane, dove 2 aziende su 3 hanno chiuso l’anno con ricavi sotto i livelli pre-Covid. Le esportazioni segnano +17,6% nei primi 9 mesi del 2021, con ottime performance verso la Francia (+25%), Svizzera (+19%), Stati Uniti (+38%) e Cina (+50%). Peggiorano le esportazioni verso Regno Unito, Giappone e Corea del Sud.
Fondi dal PNRR
Le imprese del fashion potranno comunque contare su cospicue risorse previste dal PNRR, considerato che anche la moda è tra le filiere strategiche individuate dal Piano nazionale di resilienza. Tra crediti di imposta e contratti di sviluppo, il PNRR stanzia complessivamente 2,2 miliardi di euro per progetti, tra l’altro, di digitalizzazione, innovazione e competitività delle filiere del made in Italy e della transizione ecologica, favorendo la costruzione di ‘gigafactory’ per realizzare batterie e pannelli fotovoltaici e per l’eolico”.