Il gruppo italiano di beni di lusso Salvatore Ferragamo ha avvertito oscillazioni valutarie ed un pregiudizio nelle vendite verso merci a margine inferiore, ma potrebbe raggiungere risultati quest’anno
Il gruppo con sede a Firenze, che ha emesso un avvertimento sugli utili a dicembre, ha combattuto con il calo delle vendite e della redditività, in parte a causa di una bonifica delle scorte.
Lo stilista si separò dall’amministratore delegato Eraldo Poletto a marzo, dell’ dopo aver svelato un piano ambizioso volto a rinfrescare lo stile dei suoi prodotti e ad accrescere il suo fascino per una clientela più giovane.
“Dobbiamo lavorare, abbiamo ancora molto da fare”, ha detto oggi il presidente esecutivo Ferruccio Ferragamo, aggiungendo che il gruppo si è concentrato sulla sua organizzazione e sui suoi prodotti, oltre a contenere i costi.
Ferragamo ha detto che il gruppo avrebbe continuato con la strategia avviata sotto Poletto, ma avrebbe messo in attesa “tutto ciò che è molto costoso”.
Il mese scorso, la società a controllo familiare ha nominato un dirigente Gucci – Micaela Le Divelec – come direttore generale del gruppo, rinviando la scelta di un nuovo amministratore delegato.
Ferragamo ha ribadito che spera che il nuovo CEO provenga dall’interno dell’azienda.
Il gruppo ha detto che le vendite e i margini del 2018 potrebbero essere indeboliti dalle oscillazioni valutarie e da una distribuzione sfavorevole delle vendite attraverso i suoi vari canali di vendita, dopo aver pubblicato i risultati del primo trimestre in linea con le aspettative.
Anche se le vendite like-for-like nei primi tre mesi dell’anno sono aumentate dello 0,3 percento, le vendite nel canale di vendita al dettaglio – due terzi dei ricavi totali – sono scese del 3,6 percento ai tassi di cambio correnti.
Ciò è stato parzialmente compensato da un aumento dei ricavi all’ingrosso, in aumento del 2,6%.