Dal lusso alle mascherine, e dalla cosmesi al gel disinfettante. Con l’emergenza coronavirus sono in forte aumento le fabbriche che hanno riconvertito la loro produzione per soddisfare la crescente richiesta di dispositivi di protezione individuale, solidarizzando con chi si sta battendo contro la crisi innescata dal virus Covid-19. Tante piccole e medie imprese si stanno attivando in tal senso, mentre Confindustria Moda sta coordinando le conversioni di parte della produzione delle aziende. “Coordinandoci con il Ministero della Salute, la Protezione Civile e le Regioni abbiamo ragionato su un protocollo, che poi abbiamo ideato insieme a CNA Federmoda con la collaborazione dello Sportello Amianto Nazionale; tra qualche giorno sarà ufficializzato dal Governo ed ognuno di noi potrà applicarlo in maniera volontaria”, precisa a FashionNetwork.com Claudio Marenzi, presidente di Confindustria Moda, la federazione del tessile e della moda che, con oltre 400.000 addetti e quasi 50.000 aziende, costituisce una componente fondamentale del tessuto economico e manifatturiero italiano. “Confindustria ha raccolto, attraverso PwC e anche via social network, le candidature delle aziende di tessuti per la produzione di “Tessuto non Tessuto” (TNT), idrorepellenti, antibatteriche e antigocce, e la confezione di mascherine, camici, calzari e tute, ricevendo per ora oltre 200 candidature da tutta Italia”.

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