Il designer ha adattato alcuni progetti di Jean Prouvè e di Charles e Ray Eames per realizzare l’installazione «Twentythirtyfive», da oggi al Vitra Campus di Basilea

 

Ancora un nuovo progetto per Virgil Abloh, stavolta nel campo del design. In collaborazione con l’azienda svizzera Vitra, Abloh ha realizzato l’installazione «Twentythirtyfive», che avrà luogo al Vitra campus di Basilea a partire da oggi, nella Fire station progettata da Zaha Hadid.

L’installazione si divide in due sezioni; la prima, intitolata Past/present, è concepita come “un assemblaggio condensato di ricordi” e riunisce i prodotti dell’archivio Vitra che si prevede saranno in linea con le nuove generazioni, tra cui lo sgabello Eames stool e la Ball chair di Eero Aarnio. La seconda sezione, invece, è come Abloh immagina la casa di un giovane adulto nel 2035 ed è intitolata Tomorrow.

«Il 2035 non è così lontano nel futuro, ma è ancora avanti», ha detto Abloh, aggiungendo che «Il nostro mondo sarà un posto diverso per allora».

Vitra si è rivolta al direttore creativo di Louis Vuitton, nonchè fondatore del brand di street wear Off-white, per riuscire a raggiungere la generazione emergente. Abloh, infatti, il cui lavoro spazia dalla moda, all’architettura, alla musica, all’arredamento e all’arte, è stato scelto per aiutare Vitra a rendere i suoi prodotti più accessibili ai consumatori attenti ai social media.

Infine, saranno presentati tre prodotti iconici estrapolati da Abloh dall’archivio Vitra e ripensati secondo la sua creatività: 999 Ceramic block, ossia mattoni arancioni in ceramica smaltata che diventano contenitori e che possono essere acquistati in occasione della mostra; 300 Petite potence, una rilettura della lampada Potence di Jean Prouvé e 100 poltrone Antony, sempre di Prouvé, con la tradizionale struttura metallica verniciata di arancione.