I brand del lusso puntano sulle vendite in ambito virtuale. A ottobre, una collezione Nft di Dolce & Gabbana ha raccolto circa 5,7 milioni di dollari all’asta. Gli Nft, acronimo dell’espressione inglese ‘Non-Fungible Token’, sono dei certificati di autenticità digitale che designano, in quanto virtuali, dei contenuti intangibili e potenzialmente replicabili all’infinito. A renderli unici è la certificazione che avviene tramite blockchain, sistema che regola e registra transazioni e tracciamenti, e che nel caso degli Nft certifica opere d’arte e videogiochi, beni di lusso e, naturalmente, pezzi d’alta moda. C’è poi Christie’s che ha messo all’asta l’opera ispirata al fashion film ‘Gucci Aria’, co-diretto da Alessandro Michele e dalla fotografa Floria Sigismondi, venduto all’asta per 20mila dollari. Già nel 2019 anche Nike si era mossa per ‘legare’ le sue sneakers a un asset digitale ancorato alla blockchain e contrastare gli episodi di contraffazione. La tecnologia in questione è il brevetto Cryptokicks, grazie al quale si può associare ad ogni scarpa un’identità digitale. Nike avrebbe addirittura aperto alcune posizioni lavorative per creare contenuti in questo settore: il gruppo sarebbe alla ricerca di “virtual material designer of footwear” e di “virtual designer” da inserire nel proprio team.