Gucci chiama a raccolta i numeri uno delle aziende e lo fa nella persona di Marco Bizzarri, numero uno del brand, che, tramite una lettera aperta, ieri ha lanciato la “CEO Carbon Neutral Challenge”.
Il manager ha voluto spronare i decision maker delle imprese – e non solo di quelle della moda – a ridefinire le proprie attività per ridurre le emissioni e il proprio impatto ambientale con politiche a 360 gradi.
“Come aziende – scrive Bizzarri – abbiamo la responsabilità di affrontare la realtà del cambiamento climatico globale e la crisi della biodiversità e di trovare soluzioni per amplificare gli sforzi di conservazione e ripristino del nostro ecosistema, mitigando al contempo gli effetti del cambiamento climatico”.
Bizzarri ha tenuto a sottolineare che ci sono state diverse iniziative lodevoli nel settore, nell’ottica di contenere l’aumento del riscaldamento globale a 1,5 gradi centigradi, come suggerito dagli accordi di Parigi. Tuttavia il manager ha suggerito che si possa fare di più.
Aderire alla CEO Carbon Neutral Challenge – articolata in sei principi chiave di riferimento – significa impegnarsi nella riduzione delle emissioni, ma soprattutto nel rendere carbon neutral l’intera catena di fornitura e approvvigionamento: “La climate week a New York e il vertice delle Nazioni Unite – ha ribadito Bizzarri – hanno mostrato che le aziende devono agire con urgenza e non concentrare gli obiettivi negli anni a venire”.
Gucci è tra i capofila delle imprese del settore moda che cercando di portare il proprio contributo in un’ottica di sostenibilità. Per esempio, due mesi fa ha annunciato che compenserà annualmente tutte le emissioni di gas serra generate dalle proprie attività e da quelle dell’intera supply chain.