La collezione non ha fatto la minima concessione ai venti streetwear che hanno travolto la moda di recente, ma si è comunque avvertito un mood chiaramente energico ed ottimista
Una ragazza con un reggiseno e pantaloni arrotolati, a forma di banana, il viso velato da una rete, il sopracciglio segnato da una cicatrice. E’ così che iniziato lo show di Giambattista Valli. Con molte sorelle sulla passerella dimoquette bianca, tutte ugualmente feroci: una vera lezione di haute couture.
Ma c’è stato anche un cambiamento nel sistema estetico del designer. Radioso e un po ‘cattivo, Valli descrisse le donne come “ragazze del ghetto”. Ghetto ovviamente nel mondo di Valli, questo è sicuro.
Pur essendo pervasa da uno spirito palesemente giovanile, la collezione non ha fatto la minima concessione ai venti urbani e streetwear che hanno travolto la moda di recente. Tuttavia, si sentiva fresco, energico e ottimista comunque.
Come designer, Valli è sempre stato interessato alle complessità e ai contrasti della femminilità , che raffigura nella giustapposizione di sagome taglienti e volumi fioriti. Oggi ha testato nuovi motivi: il fiorito e il fluttery sono diventati grafici – e la grafica è diventata vertiginosa con numeri leggermente drammatici ed un tocco di Cristobal Balenciaga, ma erano le sagome snelle a colpire.
Valli ha detto che l’artista Francis Picabia, durante la sua fase dadaista, ha servito da ispirazione, in particolare i suoi ritratti di donne e la propensione innata di Dada per lo spostamento.
In definitiva, è stato il punto di vista di Valli sulla giovinezza a dare il messaggio. “Tutti sono ossessionati da millenni, ma cosa vuol dire? La gioventù è un modo di essere, non una questione di età .” Ben detto.