Confindustria Moda, attraverso una lettera a firma del presidente Claudio Marenzi in rappresentanza di 50 aziende tra le più importanti italiane tra cui Calzedonia, Herno, Moncler, Roberto Cavalli, Ferragamo, Trussardi e Valentino, scrive ai locatori di spazi dedicati ad aziende del tessile, moda e accessorio per invitarli a sospendere la richiesta di pagamento del canone. Il timore, purtroppo concreto e supportato dalle quotidiane notizie, è che la riapertura venga ulteriormente posticipata rispetto al termine del 3 aprile attualmente in vigore e che “conseguentemente le aziende continuino a non vendere, dovendo comunque versare l’intero canone di locazione”, divenuto, alla luce di queste circostanze, eccessivamente oneroso e non più sostenibile fino a quando i normali flussi commerciali, turistici e residenziali non si saranno del tutto ristabiliti”. Confindustria Moda raggruppa le imprese associate a Sistema Moda Italia (Smi), Assocalzaturifici, Assopellettieri, Associazione Italiana Pellicceria (Aip), Associazione Nazionale Fabbricanti Articoli Ottici (Anfao), Federorafi e Unione Nazionale Industria Conciaria (Unic) e rappresenta circa 66mila imprese del Made in Italy, che generano un fatturato di 95,5 miliardi di euro e che danno lavoro a oltre 580mila lavoratori.
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