Addio a Pierre Cardin, lo stilista italiano nato 98 anni fa in provincia di Treviso, ma cresciuto in Francia, dove ha mosso i primi passi nella moda fino a diventare uno tra i più importanti couturier del Novecento, rappresentando al meglio quel mix di stile tra Italia e Francia, motivo determinante del suo successo. A soli 14 anni comincia l’apprendistato da un sarto a Saint-Étienne. Nel 1945 giunge a Parigi lavorando prima da Jeanne Paquin e poi da Elsa Schiaparelli. Primo sarto della maison Christian Dior durante la sua apertura nel 1947 partecipa al successo del maestro che inventa il New Look. Nel 1950 fonda la sua casa di moda, cimentandosi con l’alta moda nel ’53. Cardin diventa celebre per il suo stile futurista, ispirato alle prime imprese dell’uomo nello spazio. E’ antesignano nella scelta di nuovi mercati e nel firmare nuove licenze. Nel ’59 è il primo stilista ad aprire in Giappone un negozio d’alta moda. Cardin ama la mondanità e il jet set, e nel 1981 acquista i celebri ristoranti parigini Maxim’s. In breve tempo apre filiali a New York, Londra e a Pechino nel 1983 e vi affianca una catena di hotel. Entra in possesso delle rovine di un castello a Lacoste abitato nel passato dal Marchese de Sade e vi organizza festival teatrali. Un docu-film sulla sua vita è stato presentato al Festival del cinema di Venezia nel 2019, un focus sulla riservatezza dell’uomo e sulla sua capacità dell’artista e dell’uomo d’affari di creare un impero da un miliardo di dollari, innovando nello stile, legando il suo nome a centinaia di prodotti e con una capacita’ senza uguali di esportare haute couture all’estero. “Tutto è cominciato con 200mila cappotti rossi venduti negli Usa” rivela Cardin nel biopic, mostrando i capi con cui si è affermato sui mercati sovietico e cinese già dagli anni ’70. Cardin “è un imperatore totale”, dice nel film Jean-Paul Gautier, intervistato fra gli altri, con Sharon Stone, Naomi Campbell e Philippe Starck. Nel luglio 2019 a Cardin è stata dedicata una mostra monografica dedicata al “gigante della moda” negli Usa, nel Brooklyn Museum.