Achille Lauro (vero nome Lauro De Marinis) scrive in esclusiva per Vanity Fair, che gli dedica la copertina del numero in edicola da ieri, 3 marzo, in cui appare nelle sembianze di un’icona religiosa. Un’immagine provocatoria unita a una confessione in cui l’artista, ospite fisso delle serate del Festival di Sanremo 2021, va alle sue radici “Non voglio essere banalizzato dentro uno stereotipo. La follia è avere il coraggio di scegliere un percorso fuori dall’ordinario. Non vado in televisione o sul palco col freno tirato. Può andare tutto bene oppure la mia carriera finire lì. Io penso che nella vita bisogna essere spericolati se si vogliono davvero cambiare le cose. C’è una frase di Oliviero Toscani che mi piace moltissimo: quando fai una cosa importante, devi avere paura. Perché se non hai paura allora stai sbagliando”. Per la prima volta, la cover di Vanity Fair è animata: inquadrando il QR code si viene trasportati nell’esibizione che Achille Lauro ha creato in esclusiva per i lettori del giornale. È idealmente la sua sesta performance sanremese, che si aggiunge ai cinque quadri che l’artista propone durante le cinque serate del Festival di Sanremo.