La Parigi Fashion Week, uno degli eventi più prestigiosi nel mondo della moda, rappresenta il culmine dell’innovazione e della creatività nel settore dell’abbigliamento. Tenuta due volte l’anno, questa settimana di sfilate mette in mostra le ultime creazioni dei più grandi stilisti internazionali, definendo le tendenze che guideranno la moda nei prossimi mesi.

La Ville Lumière, con la sua storia intrisa di estetica e stile, fornisce il contesto perfetto per questa celebrazione dell’arte dell’abbigliamento. Sfilate iconiche si tengono in luoghi emblematici, come il Louvre o il Grand Palais, che offrono una cornice spettacolare per le presentazioni delle collezioni.

GIAMBATTISTA VALLI: GRAND TOUR

Giambattista Valli , nominato durante la Paris fashion week  Chevalier de l’Ordre des Arts et des Lettres, uno dei più grandi onori che la Repubblica francese conferisce ai cittadini, francesi o stranieri, che si sono distinti per il loro contributo alla mondo delle arti e della cultura, porta in passerella un’ atmosfera fresca e leggera citando il Grand Tour, la spedizione culturale popolare tra i giovani brillanti del Settecento e dell’Ottocento, facevano intorno al Mediterraneo, di cui l’Italia, il suo antico passato e le sue rovine fanno da sfondo.

Per la spring/summer 2024 Sceglie tessuti semplici, come il cotone, rivestendoli con decori preziosi che trasformano ogni uscita in qualcosa di unico.

Decori che vengono trasferiti sugli abiti tra intricate stampe con micro mosaici posizionati su popeline di cotone e georgette di seta, delicati macramé che rendono omaggio all’arte decorativa de Le mete del Grand tour e ghirlande elleniche su paillette iridescenti completando il tutto con gioielli in micro mosaico riproducenti siti archeologici, cammei intarsiati su lava vulcanica e riproduzioni in gesso di urne, capitali e figurine mitologiche.

 

 

COPERNI: SEE – THROUGH

La passerella di Coperni è stata una lezione magistrale di minimalismo mescolato a sartorialità ambigua trasformando anche i pezzi più ordinari in straordinari, rendendo l’atmosfera sensuale e sicura.

Coperni nella collezione ss24 debutta con le sneaker Puma ed il suo primo approccio con l’intelligenza artificiale applicando sulle giacche una serie di spille tecniche create in collaborazione con la società di intelligenza artificiale Humane, guidata da ex dipendenti Apple. A sfilare capi base ampiamente integrati con capi decisamente più avanzati, come camicette con maniche che raschiavano il pavimento e top con colli scolpiti da cui spuntavano le teste delle modelle come bouquet floreali ma non potevano mancare abiti trasparenti che spiccano in termini di puro impatto visivo che fluttuavano in passerella.

 

ENFANTS RICHES DEPRIMES: PROVOCATION AND REBELLION

Henri Levy ci permette di vivere la dualità tra una morbidezza delicata e vulnerabile e la dura realtà che a volte può diventare violenta. La collezione racconta la storia di un americano perso in una città europea: un romantico senza speranza, li vediamo vivere attraverso molteplici riferimenti temporali e spaziali. La collezione, estremamente sartoriale, spazia tra l’immaginario occidentale e l’estetica punk con l’utilizzo di seta antica e pelle d’agnello, il bianco e il nero che si contrappongono ai toni tenui del rosso e del rosa mescolandosi con dettagli stravaganti, come reggicalze, cinture borchiate, stivali con tacco alto e capispalla in pelle.

VICTORIA BECKHAM: MEMORIES

Victoria Beckham ha guardato alla sua storia con la danza, così come al suo amore per la campagna britannica. La collezione che ha presentato nelle sale da ballo dorate dell’ex residenza di Karl Lagerfeld è la più personale fino ad oggi, raccontata attraverso una sartoria astratta ed evocativa. Nasce dai suoi ricordi adolescenziali legati all’intensa formazione nel balletto classico e contemporaneo. Tutto parte dall’uniforme delle ballerine, dalla sua t-shirt in Jersey arrivando allo studio dei movimenti. Borse come gym bag pieghevoli, fasce elastiche in vita che citano la mise da sala prove, fili di ferro che danno forma a scollature a goccia che evocano il body del palcoscenico. Tra silhouette decostruite, arrivano abiti in puro cotone bianco che sono invece ornati da elementi che guardano agli arredi in tessuto delle case di campagna britanniche, dove la stilista ama rifugiarsi. Così ecco il ricamo di una tovaglia, il bordo smerlato di un tovagliolo, la broderie anglaise di una tenda. E gli echi country si spingono anche nelle field jacket, negli stivali, nei suit tagliati a bermuda e indossati con calze al ginocchio.

 

ALEXANDRE VAUTHIER

 

La collezione Primavera Estate 2024 di Alexandre Vauthier testimonia il suo impegno duraturo nei confronti della moda come regno dell’immaginazione, del desiderio e della mistica in un’era in cui l’accessibilità e la gratificazione immediata sono diventate la norma. In un mondo in cui dominano i social media, l’approccio di Vauthier risale a un’epoca in cui l’industria della moda era una bolla ambita, che richiedeva duro lavoro e dedizione per accedervi.

 

Vauthier incentra la sua collezione sull’importanza di lasciare qualcosa all’immaginazione, interrogandosi su cosa succede al desiderio quando nulla è lasciato all’immaginazione, un equilibrio tra coscienza corporea e mistica, sottolineando che il desiderio e la fantasia sono molto più accattivanti delle manifestazioni apertamente esplicite.

 

Lo stilista trae ispirazione dalla couture, infondendo nei suoi modelli un senso di artigianalità e precisione. Una stampa dai colori primari, direttamente ispirata ai suoi schizzi sulla scrivania, aggiungendo una dimensione artistica alla collezione.

Le spalle affilate definiscono i top asimmetrici in jersey, i trench sono re-immaginati con lunghezze accorciate, le giacche tagliate sono abbinate a jeans dai risvolti profondi facendo emergere un’atmosfera anni ’80.